De Castillia 23 protagonista di Cantieri d’Italia 2019


Il progetto di riqualificazione dell’immobile, appena concluso, è stato illustrato durante il convegno organizzato da Quotidiano Immobiliare presso l’Innovation Campus di Peschiera Borromeo

Milano 21 novembre 2019 EVENTO

Dopo due anni di lavori si è conclusa la riqualificazione di De Castillia 23: solo due anni di cantiere ma una lunga e travagliata storia alle spalle, come è stato illustrato durante il convegno da Massimiliano Morrone Responsabile Asset & Investment Management e Gestione Immobiliare del Gruppo Unipol.

Progettato nel 2006 all’Isola, nei pressi della Stecca degli Artigiani (poi demolita l’anno successivo), l’edificio avrebbe dovuto ospitare gli uffici di Milano Assicurazioni. La progettazione aveva proposto un complesso di due edifici (di 12 e 3 piani) posti l’uno rispetto all’altro con un angolo di 45 gradi. Il corpo più basso, affacciato su via Confalonieri, avrebbe dovuto essere destinato a parcheggi, tanto che nello spazio tra i due corpi di fabbrica era stato previsto un ulteriore volume contenente la rampa di accesso. Avviato il cantiere nel 2007, i lavori sono più volte bloccati da provvedimenti giudiziari, fino alla definitiva interruzione nel 2012. Mentre l’area intorno cambiava faccia, l’edificio incompiuto rappresentava una ferita per il quartiere. Il “Rasoio”, così chiamato a causa della singolare forma che della sua copertura, fa parte del patrimonio immobiliare che il Gruppo Unipol eredita nel 2012 con la fusione per incorporazione di Fondiaria Sai. Fin da subito vengono approfonditi tutti gli aspetti per una riqualificazione architettonica d’eccellenza e assunti accorgimenti per minimizzare, nel frattempo, l’impatto dell’immobile sul quartiere: durante la Design Week 2017 il ponteggio del cantiere diviene un maxi schermo e successivamente viene montato un maxi telo. Nel frattempo, Progetto CMR viene incaricato di riprogettare il complesso. Tra le richieste della committenza al progettista, un aggiornamento delle forme, l’armonizzazione con il contesto, ma soprattutto un’attenzione particolare al comportamento energetico. Il corpo destinato a parcheggi viene riconvertito a uso servizi, con la conseguente demolizione del volume della rampa. Si scongiura così un aggravio di traffico nell’area meglio collegata di Milano, a due passi dalle stazioni Centrale e Garibaldi e innervata da ben tre linee di metropolitana. Il nodo più ostico per Progetto CMR sono le balconate, che aggettano lungo tutti i piani dell’edificio per oltre tre metri. Viene deciso di racchiuderle all’interno di una seconda pelle, composta da vetrate prismatiche che hanno il doppio effetto di filtrare la luce (schermando gli interni d’estate e lasciando passare i raggi solari d’inverno) e di ingentilire la presenza dell’edificio, riducendone l’impatto sul costruito esistente. Non solo. Tutta la pavimentazione dei balconi nonché le facciate, è realizzata con grès porcellanato trattato con biossido di titanio micrometrico fotocatalitico, che trasforma la semplice lastra ceramica, tradizionalmente inerte, in un materiale non solo ecosostenibile, ma anche ecoattivo Le lastre sono in grado di degradare gli inquinanti più comuni presenti nell’aria che respiriamo grazie all’azione della luce e dell’umidità presenti nell’aria. Un plus per un edificio che già è alimentato in maniera sostenibile, quindi senza emissioni di CO2 in atmosfera: l’approvvigionamento energetico è da fonti alternative, geotermia e fotovoltaico (installato sulla copertura riprogettata piana). La ripresa dei lavori viene sottolineata con la decorazione delle cesate di cantiere, un’operazione affidata allo street artist Ivan Tresoldi che riapre il dialogo con i cittadini. La loro rimozione svelerà ai cittadini una sorpresa: la corte interna è aperta al pubblico, da via Confalonieri è possibile raggiungere la Biblioteca degli alberi. “A Milano- ha concluso Morrone - in quello che è diventato il nuovo centro della città, l’intervento su quattro edifici esistenti – la storica Torre GalFa oggi building mixed use (fra i primi in Italia), De Cristoforis 6 ( diventato un hotel del Gruppo Una), De Castillia 23 ( un palazzo incompiuto per decenni) , Sassetti 27 (ex edificio industriale che verrà riqualificato) – nonché la costruzione del nuovo HQ del Gruppo sono stati e sono l’occasione per contribuire alla rinascita della zona, introducendo elementi di sostenibilità che avranno effetti positivi sulla qualità della vita di tutti”.